. Dialogo di Galileo Galilei Linceo matematico sopraordinario dello studio di Pisa. E filosofo, e matematico primario del serenissimo gr. duca di Toscana. Doue ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico, e copernicano; : proponendo indeterminatamente le ragioni filosofiche, e naturali tanto per l'vna, quanto per l'altra parte. lu-Velocità Der tamente le velocità decadenti per laperpendicolare,e per lin-il piauo indi clinatafiano eguali: e pur quejìa e proporzione verijfìma ,fi nato eguale^ come vera è quefia ancora, che dice, che il cadente f


. Dialogo di Galileo Galilei Linceo matematico sopraordinario dello studio di Pisa. E filosofo, e matematico primario del serenissimo gr. duca di Toscana. Doue ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico, e copernicano; : proponendo indeterminatamente le ragioni filosofiche, e naturali tanto per l'vna, quanto per l'altra parte. lu-Velocità Der tamente le velocità decadenti per laperpendicolare,e per lin-il piauo indi clinatafiano eguali: e pur quejìa e proporzione verijfìma ,fi nato eguale^ come vera è quefia ancora, che dice, che il cadente fi muouz_j alla velocità, pfò Velocemen- ^ moto per 1 a.^ > dicolare, e he perperpendicol3 la inclinata. re più veloce, $AG. Quelle al mioche perincli- orecchio Tuona nata. J n . no proporzio-ni contraditto-rie,<& alvo/iro ? -ff Sig. Simplicio? -- SIMP. Et a me par liftejfo • SALV. Credo, che voi mi burliate, fingendo di non capire quel,che voi intendete meglio di me {pero ditemi Sig. Simpl. quan-do voi vimmaginate vn mobile efier più veloce a vn altro,che concetto vi figurate voi nella mente iSIMP. Figuromi lvnopajfar neliifieffo tempo maggiore fpazio dellaltro; b veropafiare fpazio eguale, ma in minor Benijìmo; e per mobili egualmente veloci, che concetto vi figurate Figurami, chepajjtnofpazj eguali in tempi eguali. % Del Galileo • 17 SALV. E non altro concetto, che quefio i SIMP. Quefio mi par, che fia la propria definizione de moti c-guali. SAGR. Aggiungiamoci pure quefialtra di più ; cioè chiamarji ancora le velocità ejfer eguali, quando gli Jpazj pajfati han- Velocità dicono la medejìma proporzione, chei tempi, nequali fon pajfati, fi eguali qua*e farà definizione pili vniuerfle. do gli Ipazj SALV. Cosi e, perche comprende gli Jpazj eguali pajfati in tempi Pal^aa fon , e glineguali ancora pafsati in tempi inegualità prò- £e°np°n*tiaiporzionali a bora la medefimafigura, &applìcadoui


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