. Dialogo di Galileo Galilei Linceo matematico sopraordinario dello studio di Pisa. E filosofo, e matematico primario del serenissimo gr. duca di Toscana. Doue ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico, e copernicano; : proponendo indeterminatamente le ragioni filosofiche, e naturali tanto per l'vna, quanto per l'altra parte. pajferehbe lun-go il doppio del piano inclinato ; cioè (per efempio ) fé la pal-la hauefle pajfato ilpiano. in vn bora r continuando dimuouerfi vniformemente con quel grado di velocità, che ellafi troua


. Dialogo di Galileo Galilei Linceo matematico sopraordinario dello studio di Pisa. E filosofo, e matematico primario del serenissimo gr. duca di Toscana. Doue ne i congressi di quattro giornate si discorre sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico, e copernicano; : proponendo indeterminatamente le ragioni filosofiche, e naturali tanto per l'vna, quanto per l'altra parte. pajferehbe lun-go il doppio del piano inclinato ; cioè (per efempio ) fé la pal-la hauefle pajfato ilpiano. in vn bora r continuando dimuouerfi vniformemente con quel grado di velocità, che ellafi troua hauere nelgiugnere al. termine in vn~~>ora vnofpazio doppio della lunghezza e perchè (comedicemmo) igradi di velocità acqufiati, m i punti ì mobilù. Del Galileo; ai theJipartono da qua Ifiuoglia punto prefo nella perpendico*lare e che fendono, lvno per il piano inclinatoci altroper e/la perpendicolare fon fempre eguali: adunque il cadenteper la perpendicolarepub partirfida vn termine tanto vicinoal B. che l grado di velocità acqui/iato in B. nonfujfe baflan-te ( conferuandofifempre lifiejfo) a condurre ti mobile pervno fpazio doppio della lunghezza delpiano inclinato in vnanno, ne in dieci, ne in cento . Pojfiamo dunque conclude-re , che fé e vero, che fecondo il corfo ordinario di natura vnmobile, rimo/fi tutti glimpedimenti efierni, & accidentarif,fi muouafoprapiani inclinati con maggiore, e maggior tar-dità,fecondo, che ì inclinazione farà minore, sì che finalmen-te la tardità fi conduca a efere infinita, che e quando fifinifetlinclinazione, e sarriua al piano orizontale; e fé è veropari-mente,che al grado di velocità acquiftato in qualche punto delpiano inclinato sia eguale quel grado di velocità , chefitro


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